buone prassi fra Romagna e Calabria con un gruppo di studenti dell’I.I.S. “L. Da Vinci” di San Giovanni In Fiore (CS)
l’impresa rurale impegnata in programmi di sostenibilità ambientale, di iniziative turistiche con l’obiettivo di rendere le aree rurali e gli imprenditori protagonisti del mercato.
ottimo scambio di buone prassi fra Romagna e Calabria con un gruppo di studenti dell’I.I.S. “L. Da Vinci” di San Giovanni In Fiore (CS), appartenenti a diversi indirizzi (elettrico-elettronico, chimico-biologico, agrario e alberghiero) Il gruppo coordinato dalla dirigente scolastica professoressa Caterina Calabrese e dai docenti Astorino Francesco, Scarcelli Carlo, Spagnuolo Vilma. In questa esperienza di confronto abbiamo presentato l’impresa rurale impegnata in programmi di sostenibilità ambientale, di iniziative turistiche con l’obiettivo di rendere le aree rurali e gli imprenditori protagonisti del mercato. Credo sia importante progettare nuove prospettive all’orizzonte dei giovani studenti e lavorare sulle opportunità dei settori turistico rurale e dell’energia perché il futuro non sarà solo il loro Territorio ma tutte le Regioni italiane che coinvolgeranno attraverso progetti condivisi. La formazione dei giovani professionisti di domani deve essere realizzata con progetti specifici che uniscano la formazione scolastica e il mondo dell’impresa. Mai come in questo tempo di crisi dei consumi e della produttività a livello nazionale ci rendiamo conto di quanto sia urgente adeguare i programmi e trasformare la scuola in un centro di eccellenza politecnica. Infatti sarà strategico il ruolo che la scuola riuscirà a ricoprire nella gestione dell’odierno cambiamento culturale, trovando il giusto equilibrio tra la salvaguardia delle forme di sapere tradizionale e la modernizzazione in atto, fornendo ai ragazzi gli strumenti necessari a gestire le loro scelte professionali. Insieme siamo ad una svolta didattica e di apprendimento che rende l’impresa un luogo ideale per una formazione adeguata alle esigenze del mondo del lavoro. Dobbiamo creare una sempre maggiore integrazione fra impresa e scuola e imperniare i programmi scolastici su creatività, innovazione e imprenditorialità.
